Feb 05
S. Jesús Méndez Montoya, sacerdote e martire (1880-1928)

Jesús Méndez Montoya nasce a Tarímbaro, Michoacán (Arcidiocesi di Morelia) il 10 giugno 1880. Vicario di Valtierrilla, Guanajuato (Arcidiocesi di Morelia). 


 Fu un sacerdote che dedicò completamente se stesso agli altri, e non lesinò mezzi per intensificare la vita cristiana tra i suoi fedeli. Si sottopose a confessare per lunghe ore e da queste confessioni uscivano cristiani convertiti o anelanti a maggiore perfezione grazie ai suoi giusti consigli. Viveva con le famiglie povere, era un catechista ed una guida per gli operai e per i contadini; un solerte maestro di musica che riuscì ad organizzare un nutrito coro per le celebrazioni. 


Il 5 febbraio 1928 le forze federali cercarono di reprimere un gruppetto di praticanti e si diressero verso l'abitazione in cui si nascondeva il Padre Jesús, che cercò di salvare una pisside contenente ostie consacrate. Notato dai soldati chiese loro che gli venisse concesso un attimo per poter consumare il Santissimo Sacramento; gli venne concesso. Successivamente, con dolcezza, si avvicinò ad una sorella e le disse: "È la volontà di Dio. Che si compia la sua volontà". I soldati lo condussero a pochi metri dal tempio, fuori dell'atrio, e lo sacrificarono con tre colpi d'arma da fuoco. Il sacerdote che seppe valorizzare le sue doti umane e la sua conoscenza di Dio per far amare Gesù Cristo, con il suo sangue proclamò il suo grande amore a Cristo Re.


Jesús Méndez Montoya, vittima della Guerra Cristera, viene riconosciuto come autentico martire della fede e come tale è stato beatificato il 22 novembre 1992 e canonizzato, insieme ad altri 24 martiri messicani, il 21 maggio 2000 in Piazza S. Pietro a Roma, da San Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyta, 1978-2005).


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