Apr 27
Santa Zita Vergine e B. Nicolas Roland, presbitero e fondatore (1642-1678)

Zita, nata nel 1218 a Monsagrati, un paese nei pressi di Lucca, proveniva da povera gente di campagna, le cui fanciulle, per farsi la dote e più spesso per non essere di peso alla famiglia, venivano collocate a servizio presso una famiglia di città.


Prima delle attuali conquiste sociali la professione di domestica equivaleva pressappoco a una servitù. Zita, posta a soli dodici anni di età a servizio della famiglia lucchese dei Fatinelli, accettò serenamente la sua condizione sociale, ben consapevole che, servendo la famiglia ospitante, serviva Dio, per il cui amore agiva e tollerava ogni sgarbo, sia da parte dei padroni, che dapprima la trattarono con ingiustificata severità, come da parte dei suoi compagni di lavoro, gelosi per il suo zelo e il suo totale disinteresse.


 


Zita è conosciuta per i suoi numerosi miracoli, operati a favore dei poveri e dei deboli. Per recarsi alla chiesa di San Frediano, passava per la porta che affaccia su via San Frediano, più vicina al palazzo dei Fatinelli, quando un giorno si imbatté in un povero che batteva i denti per il freddo. Senza esitare, rientrata a palazzo prese il primo mantello che le capitò a portata di mano. Il padrone non si accorse di nulla, poiché l'Angelo Custode attese Zita a quella stessa porta, per restituirglielo. Da allora, quell'ingresso alla chiesa di San Frediano è conosciuto come "Porta dell'Angelo", ed il miracolo è ricordato nella vetrata posta sopra la porta.


 


Largheggiava nelle elemosine ai poveri, che bussavano alla porta della ricca dimora dei Fatinelli, ma donava del suo, perché viveva con molta parsimonia e il gruzzolo che metteva da parte si riversava come tanti rigagnoli a irrorare le aride plaghe dell'abbandono e dell'ingiustizia. 


Si racconta che una compagna di lavoro, invidiosa della stima che Zita aveva saputo accaparrarsi (superate le prime umilianti prove, le fu affidata la direzione della casa), l'aveva accusata presso il padrone di dare via troppa roba ai poveri. 


Un giorno, infatti, Zita venne sorpresa mentre usciva di casa con il grembiule gonfio per recarsi a visitare una famiglia bisognosa. Alla domanda del padrone rispose che portava fiori e fronde; lasciati liberi i lembi del grembiule, una pioggia di fiori cadde ai suoi piedi (a Lucca, il 27 aprile di ogni anno, Piazza San Frediano e i suoi dintorni si trasformano in un giardino per onorare Santa Zita).


 


La sua vita fu tutta un simbolico florilegio di virtù cristiane a riprova che in ogni condizione sociale c'è lo spazio per l'attuazione dei consigli evangelici. Le sue virtù la imposero, mentr'era in vita, all'ammirazione di quanti l'avvicinavano e dopo la morte, avvenuta il 27 aprile 1278, impressero un moto inarrestabile alla devozione popolare.


La sua tomba nella Chiesa di S. Frediano, che custodisce tuttora il suo corpo, rimasto incorrotto fino all'ultima ricognizione effettuata nel 1652, è sempre stata meta di pellegrinaggi.


 


Il suo culto fu solennemente approvato il 5 settembre 1696, da Pp Innocenzo XII (Antonio Pignatelli, 1691-1700).


Santa Zita fu proclamata patrona delle domestiche, delle casalinghe e dei fornai dal Venerabile Pio XII (Eugenio Pacelli, 1939-1958).


 


 


Il nome Zita è una variante toscana di "cíta" o "cítta", che significa ragazza o, per estensione, zitella ma, in questo caso, vergine. 


 


 


B. Nicolas Roland, presbitero e fondatore (1642-1678)


Nicola (al secolo Nicolas) Rolandnasce a Reims (F), 1'8 dicembre 1642, figlio primogenito di Jean Baptiste Roland, commerciante, e Nicole Beuvelet. 



 


Vivace e molto intelligente, in pochi mesi, intorno all'età di 5 anni, imparò a leggere. Per assecondare questa facilità di apprendimento e l'espresso desiderio di Nicola, intorno al 1650 cominciò a frequentare le « petites ecoles »; dopo poco entrò nel collegio dei Gesuiti che operava a Reims dal 1608. Durante questo soggiorno ebbe modo di segnalarsi come studente particolarmente intelligente, e seppe trarre profitto sotto il profilo spirituale anche dal clima di pietà e di approfondimento della verità della fede.


Di aspetto gradevole non tardò di farsi notare nell'ambiente della borghesia facoltosa della città, prendendo gusto a partecipare ad intrattenimenti e distra­zioni mondane.


Dopo una presunta delusione amorosa, intraprese i primi viaggi in giro per la Francia a fare esperienza di lavoro e a prendere contatti con clienti e fornitori. 


 


Al termine di questo periodo d'incertezza sulla sua vocazione decise di abbrac­ciare la vita ecclesiastica. Nel 1660 si trasferì perciò a Parigi e prese alloggio presso un artigiano in un quartiere popolare, frequentando i due anni di filosofia richiesti dai regolamenti universitari prima di essere ammessi al biennio di teologia. Allo stesso tempo frequentò gli ambienti più fervorosi, entrò in con­tatto con le associazioni degli amici di p. Bagot, coi fondatori della Società delle Missioni Estere, attinse ai seminari dei Bons-Enfant di S. Vincenzo de' Paoli, di S. Sulpizio di J.-J.Olier e di S. Nicola del Chardonnet, di A. Bourdoin e terminò gli studi con il dottorato in teologia.


 


Nel 1665 Roland rientrò a Reims rivestito dell'abito ecclesiastico, avendo certamente ricevuto il diaconato prima del 3 marzo di quell'anno, data in cui fu nominato canonico teologo, cioè predicatore nella cattedrale di Reims, di cui prese possesso soltanto il 12 agosto successivo. Il presbiterato, secondo gli editti del Concilio di Trento adottati dal Concilio di Reims nel 1583, poteva essere conferito solo all'età di 25 anni, e quindi Roland non lo poté ricevere prima del dicembre 1667. Ma non esiste alcun documento in proposito.


 


Sacerdote, canonico e teologo, p. Nicola iniziò la sua nuova vita. Per tenersi informato sulle modalità di applicazione delle consegne del Concilio di Trento relative ai seminari stessi ed alla formazione clericale, fece ritorno a Parigi. Riprese i contatti con le Missioni Estere, i Sulpiziani ed i Lazzaristi; acquisì inoltre la consapevolezza di realtà ed iniziative sempre nuove, in cui la popo­lazione più reietta e l'infanzia abbandonata erano al centro delle attività carita­tive, di assistenza e di educazione.


 


Dopo il rientro a Reims e la parentesi della peste, che infestò la città nell'estate del 1668, l'attività di Roland non conobbe soste. Oltre a predicare regolarmente in cattedrale, prese ad organizzare conferenze per il clero, si dedicò a frequenti missioni nelle campagne ed in altre località, non risparmian­dosi fatiche, disagi e pericoli. Si occupò con grande profitto della direzione spirituale di laici di ogni condizione sociale e di persone consacrate. 


La sua casa era aperta a tutti. Tra i membri del clero diretti da Roland si annoverò il Fondatore dei Fratelli delle Scuole Cristiane, S. Jean-Baptiste de la Salle (1651-1719).


 


Il suo profondo desiderio di progresso spirituale lo condusse, nel 1668, a Rouen, vivendo nella più completa povertà e nel distacco dai beni e dagli agi. Qui incontrò il Padre Nicola Barre e il gruppo di donne e uomini dedicati alle scuole gratuite. Questa esperienza fu decisiva. "Sono risoluto a lavorare per fondare scuole gratuite per l'istruzione delle ragazze".


 


Ritornato a Reims, tra il 1669 ed il 1670, il Roland andava concretizzando l'idea di organizzare anche lui una comunità simile a quella di Rouen. Già prestava la sua assistenza agli infermi e ad un orfanotrofio, attirandosi critiche e censure. Perciò, nell'ottobre del 1670, chiese espressamen­te ai rappresentanti del comune di affidargli l'amministrazione dell'orfanotrofio. 


Ottenutala, procedette subito all'acquisto di un nuovo stabile, più grande del precedente e dotato di un giardino.


Era il 22 dicembre 1670; appena cinque giorni dopo, i1 27 dicembre, vi si installarono, provenienti da Rouen, Sœur Françoise Duval e Sœur Anne Le Cœur, mettendo la radice in Reims di una piccola nuova Congregazione. L'8 gennaio 1671 Roland vi celebrò la prima Messa nel nuovo orfanotrofio, dedi­cato al « Saint-Enfant Jesus ». Dopo qualche tempo, vennero aperte anche alcune classi per l'istruzione delle bambine.


 


Nel 1672 incontrò (san) Jean-Baptiste de La Salle, il futuro fondatore dei Fratelli delle Scuole Cristiane, che avrebbe voluto che rinunciasse al suo canonicato per assumere una parrocchia, ma non riuscì a convincerlo.


Quando il 16 luglio 1675 fu inaugurata e benedetta la cappella fatta co­struire da Roland, a Sœur Françoise Duval e Sœur Anne Le Cœur si erano già unite alcune altre giovani. Il gruppo era composto in tutto da una decina di elementi, che conducevano a tutti gli effetti vita comune, dedicandosi alle pratiche di pietà e di apostolato: può essere considerato questo l'embrione della Congregazione cui Nicola Roland intendeva dare vita.


 


Per ottenere anche il riconoscimento legale dell'opera da lui intrapresa, Roland si recò di nuovo a Parigi per espletare le pratiche necessarie, rientrando a Reims il giovedì santo, 7 aprile 1678.


Il 19 aprile susseguente cadde grave­mente infermo ed il giorno 23, con l'aiuto dei notai, procedette alla minuziosa stesura del suo testamento, di cui nominò esecutori il diacono Nicolas Rogier ed il Canonico Jean-Baptiste de la Salle. Egli non si sentiva particolarmente attirato da questa forma di apostolato, ma non poteva negare al suo amico Roland il servizio, che questi gli chiese sul suo letto di morte: essere successore nelle sue opere e completare l'organizzazione della Congregazione delle Suore del Santo Bambino Gesù, che egli aveva fondato a Reims, nella linea di quella di Rouen e Parigi, ma con una caratterizzazione particolare, come risalta nei suoi scritti.


 


Quando Roland affidò la sua comunità al suo amico Giovanni Battista, al termine di una malattia provocata da un eccesso di lavoro e di dedizione, disse della casa degli orfani: "casa di Dio; se ne prenderà cura quando io non me ne potrò più occupare".


 


Sentendosi ormai prossimo alla fine, Nicola Roland chiese gli ultimi Sacramenti e ricevette il santo viatico con grande pietà, edificando i canonici venuti ad assisterlo negli ultimi momenti; spirava serenamente il 27 aprile 1678, all'età di 35 anni, 4 mesi e 19 giorni. Fu sepolto nella cripta della « Cha­pelle des Soeurs de l'Enfant Jesus» a Reims.


 


La Salle si mise subito al lavoro. Il 9 maggio 1678 ottenne l'approvazione ufficiale da parte del re e le costituzioni preparate a grandi linee da Roland furono approvate il 12 novembre 1683. L'8 febbraio 1684 le suore pronuncia­vano per la prima volta i voti semplici. 


Inoltre, La Salle, che aveva colto le intenzioni di Roland, fondò successivamente i Fratelli delle Scuole Cristiane.


 


La testimonianza di Nicola Roland, le sue lettere ed i suoi insegnamenti sono valori esemplari per coloro che si occupano dell'insegnamento elementare e della catechesi.


 


Nicola Roland è stato beatificato da San Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyta, 1978-2005), il 16 ottobre 1994.


 


Significato del nome Nicola : "vincitore del popolo" (greco).


 


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