Jun 19
B. Elena Aiello, vergine e fondatrice (1895-1961)

Elena, Emilia, Santa Aiello nasce a Montalto Uffugo (Cosenza) il 10 aprile 1895, mercoledì della settimana Santa, da Pasquale Aiello e Teresa Paglilla. La madre aveva chiesto al Signore la nascita di una bambina che avrebbe chiamato Elena, in memoria della Santa Imperatrice e per consacrarla alla Croce del Nostro Signore Gesù Cristo. Fu chiamata anche Santa perché nata durante la Settimana Santa. Fu rilevata al Comune il 15 aprile 1895 ed in quello stesso giorno fu battezzata. 


 


Cresce in un ambiente familiare esemplarmente cristiano: i suoi genitori gestivano una sartoria ed erano buoni e onesti, sempre disponibili ad aiutare i figli. Di intelligenza sveglia, a 4 anni ripeteva le formule del catechismo. A 6 anni fu mandata presso le Suore del Preziosissimo Sangue, per frequentarvi le scuole elementari e continuare l'istruzione religiosa. Apprendeva con avidità la dottrina cristiana, tanto che ad 8 anni le Suore le fecero insegnare catechismo ai più piccoli.


 


Il 21 giugno 1904, a nove anni, fa la sua prima comunione; nella primavera del 1905 riceve il sacramento della Cresima. Alcuni mesi dopo muore la madre lasciando i figli in tenera età: Emma, Ida, Elena, Riccardo, Giovannina e Francesco. Elena, terzogenita, a 11 anni, si adopera in famiglia come può, aiuta il papà nella sartoria, compie i lavori.


Durante la Prima Guerra Mondiale, intensi sono i suoi sforzi nell'aiutare i sofferenti: passa, infatti, le sue giornate assistendo le vittime dell'epidemia di Spagnola. 


 


Il 18 agosto 1920, giorno del suo onomastico, Elena fa il suo ingresso nell'Istituto delle Suore del Preziosissimo Sangue. Ma la sua permanenza in tale Istituto è brevissima perché cade gravemente ammalata; subisce dolorose operazioni, senza anestesia, che sopporta con fede eroica. Il 3 maggio 1921 se ne ritorna in famiglia, una larva di 25 chili, quasi deforme. Nei suoi appunti essa scrive di aver avuto da parte del Signore un invito alla rassegnazione, nella visione di una croce insanguinata.


 


Nell'agosto del 1921 il Dr. Cerritto dell'Ospedale Civile di Cosenza le riscontrò un cancro allo stomaco. Alla sorella disse che anch'egli ne soffriva e che mai sarebbe guarita. Elena, che percepì queste parole, disse al medico: "Dottore, voi morirete di questo male, ma io no, perché mi guarirà Santa Rita"; il 21 ottobre le apparve S. Rita che, toccandole lo stomaco, le disse: "Mangia tutto quello che credi, perché ormai sei guarita".


 


Nella notte dell'8 novembre 1921 durante una visione, un raggio di luce si sprigionò dalla ferita del Cuore di Gesù sul capo di Elena. Gesù le spiegò che la invitava a partecipare alle sofferenze della sua Passione. Nel 1922 Gesù le rinnova gli inviti alla sofferenza. "Tu soffrirai, ma non temere, non è una malattia, ma espressione di carità"; "Ti farò entrare in tristezza con me ed il venerdì mi sarai unita". 


Il 2 marzo 1923 primo venerdì del mese, si verificò per la prima volta il fenomeno della sudorazione sanguigna che si ripeterà annualmente fino alla sua morte. Elena sudava Sangue e sul suo corpo si formavano le stigmate che il sabato santo scomparivano miracolosamente. 


Per tutti questi fenomeni, Elena è conosciuta dal popolo come "'a monaca santa". 


 


Il 17 gennaio 1928, all'età di 33 anni, con un'amica, Luigia Mazza, detta Gigia, anch'essa desiderosa di farsi religiosa, si trasferiscono a Cosenza e fondano l'Istituto delle "Suore Minime della Passione di N.S.G.C.". Nei primi anni di fondazione la famiglia religiosa adotta le Costituzioni dei Terziari Minimi, attingendo alla spiritualità di S. Francesco di Paola. 


 


Il 2 gennaio 1948 l'Istituto di Madre Elena viene approvato con Pro Decreto del Venerabile Pio XII (Eugenio Pacelli, 1939-1958). L'8 luglio 1949 il Presidente della Repubblica Italiana, Luigi Einaudi, riconosce con decreto proprio la personalità giuridica dell'Istituto. 


 


Tutti la chiamano suora ma canonicamente non è tale. Solo il 3 ottobre 1949, all'età di 54 anni, professò i voti perpetui ricevuti da Mons. Aniello Calcara, Arcivescovo di Cosenza.


Umiltà, carità e sacrificio sono le basi su cui Madre Elena edifica la sua famiglia religiosa che si inserisce nella missione della Chiesa, per risanare il tessuto sociale del suo tempo e soccorrere i fratelli più deboli e disagiati, in modo specifico l'infanzia bisognosa. 


Aprì in tutto 19 case; ognuna di esse ha una storia a sé e testimonia con quanta insistenza le popolazioni chiedevano le Suore Minime. Alle attività specifiche della Congregazione, le suore hanno sempre congiunto l'assistenza nelle parrocchie, dove si mettono a disposizione del parroco per catechismo, azione cattolica, messa del fanciullo. La Casa Generalizia fu anche sede di probandato e noviziato. Come attività c'era l'Orfanotrofio, le scuole elementari, il laboratorio Professionale di taglio, cucito, maglieria, merletteria e ricamo, l'Asilo Infantile "Vera Palmardita".


 


Recatasi a Roma per l'apertura di una nuova casa, vi muore il 19 giugno 1961 alle 6,19. 


Strepitosi miracoli e conversioni si verificano a partire dal giorno dopo la sua morte fino ad oggi. Madre Elena riposa nella Cappella di Casa Madre, in via dei Martiri 9 a Cosenza. 


L'8 luglio 1970 col Decretum Laudis il Beato Paolo VI (Giovanni Battista Montini, 1963-1978) riconosce l'Istituto di Diritto Pontificio.


 


Elena Aiello è stata dichiarata Beata il 14 settembre 2011 nello stadio comunale di San Vito a Cosenza. La celebrazione è stata presieduta, in rappresentanza del Papa Benedetto XVI, dal Card. Angelo Amato S.D.B., prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, insieme all'Arc. metropolita di Cosenza, Salvatore Nunnari, e al nunzio apostolico in Turchia Antonio Lucibello. 


  


Significato del nome Elena : "splendente, fulgore del sole" (greco).


 


Fonti principali: calabriaonline.com; madonnaceleste.com; suoreminime-cosenza.it ("RIV./gpm").


 


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