Jun 30
B. Gennaro Maria Sarnelli, sacerdote C.Ss.R. (1702-1744)

Gennaro Maria Sarnelli, quartogenito di sette figli del barone di Ciorani (SA), Angelo Sarnelli, avvocato, e della baronessa Caterina Scoppa, nasce a Napoli il 12 settembre 1702. 


Da fanciullo ricevette una formazione degna del suo rango nobiliare. Siccome i Sarnelli di Napoli erano per tradizione avvocati, anche Gennaro Maria fu destinato alla professione forense: la sua formazione pre-universitaria avvenne nel collegio dei Gesuiti.


A 14 anni, a seguito della beatificazione del gesuita Franziskus de Regis, 1'8 maggio 1716, manifestò, insieme a suo fratello Andrea Maria, il desiderio di entrare nella Compagnia di Gesù. Andrea fu accettato e Gennaro, dissuaso dal padre, perché troppo giovane per una tale risoluzione, intraprese lo studio della giurisprudenza laureandosi nel 1722, a vent'anni, in diritto civile ed ecclesiastico. Svolse brillantemente l'attività forense fino al 1728 e, in questo periodo, venne in contatto con Alfonso Maria de' Liguori. La loro amicizia si rafforzò nel comune servizio agli ammalati nell'Ospedale di S. Maria del Popolo, meglio conosciuto con il nome « degli Incurabili ».


Durante l'estate del 1728 si unì al gruppo che si formava intorno al de Liguori nell'animazione delle "Cappelle Serotine", in cui i laici delle fasce sociali più umili vennero preparati a diventare evangelizzatori tra i rioni più abbando­nati della città. Nel settembre 1728 divenne seminarista della Chiesa napoletana e, dal cardinale Pignatelli, fu subito incardinato come chierico nella parrocchia di S. Anna di Palazzo.


Negli anni successivi iniziò gli studi che lo portarono al noviziato nella Congregazione delle Missioni Apostoliche che concluse il 28 maggio 1731; fu ordinato sacerdote l'8 luglio 1732. 
Dopo l'ordinazione, venne assegnato, sempre dal cardinale Pignatelli, come responsabile della catechesi nella parrocchia dei SS. Francesco e Matteo a Napoli. Qui iniziò l'opera di recupero e prevenzione contro la prostituzione tra le giovani ragazze. 
Proprio nell'anno della sua ordinazione, il 9 novembre 1732, Alfonso Maria de' Liguori fondò a Scala, nei pressi di Amalfi, la Congregazione del Santissimo Redentore. Sarnelli, che non aveva potuto seguirlo divenne, a Napoli, il difen­sore più accanito dell'esperienza missionaria del suo amico. 


Nel 1733 lo raggiunse per aiutarlo nella missione di Ravello, quando Alfonso Maria fu abbandonato dai primi compagni. L'ascolto delle prediche e i dialoghi col Santo, convinsero Gennaro Maria del valore apostolico del carisma della nuova fondazione per cui decise di diventare redentorista, continuando tuttavia a restare membro delle Missioni Apostoliche. 


Dall'ingresso nella Congregazione Redentorista, nel 1733, all'aprile del 1736, Sarnelli e Alfonso Maria intrapresero insieme una serie di missioni nei paesi delle diocesi di Amalfi, Chiazza e Salerno. 


Dietro sua sollecitazione, nel 1735, venne fondata, con l'ausilio del padre Angelo e del fratello sacerdote Andrea, la casa dei Redentoristi nel feudo paterno di Ciorani. Collaborò inoltre anche alla fondazione della casa di Villa Liberi (Caserta). Il ritmo del lavoro, vissuto senza risparmio, fu tale da ridurlo quasi in fin di vita. Ripresosi, col consenso di Alfonso Maria, fu costretto, per le cure, a stabilirsi a Napoli. 


Come promotore dell'orazione in comune per i laici e della formazione dei fanciulli iniziò, inoltre, un'intensa attività letteraria. Scrisse una quarantina di opere che trattano di meditazione, teologia mistica, direzione spirituale, diritto, pedagogia, morale e pastorale, mariologia e ascetica. Il mondo santificatoIl cristiano illuminatoIl mondo riformato sono i titoli di alcune fra le sue opere più significa­tive.


Nel 1741 programmò la grande missione nei paesi alle porte di Napoli, in preparazione della visita canonica del cardinale Spinelli. Sarnelli sollecitò il Cardinale affinché la guida della Missione venisse affidata ad Alfonso Maria de Liguori ed ai Redentoristi. Cosa che fu possibile solo all'inizio del 1742, quando Alfonso fu costretto a lasciare la compagnia missionaria, per ritornare a Ciorani. Sarnelli, per aiutare ancora una volta l'amico in difficoltà, si piegò al volere del Cardinale, accettando di sostituire Alfonso Maria nell'incarico. Guidò la missione fino al settembre dell'anno seguente, quando ormai, consumato nelle forze, si dimise da responsabile dell'opera.
Nonostante lo stato di salute definitivamente compromesso, continuò a predicare fino al mese di aprile del 1744, quando, ormai agli estremi, ritornò a Napoli nella casa del fratello maggiore, ove passò l'ultimo mese della sua vita. Alfonso Maria inviò due fratelli coadiutori per assisterlo. "Cominciò a goder una grande pace" scrive S. Alfonso parlando dell'ultima malattia del suo amico, e riporta le ultime parole del morente: "Signore, non voglio ne morire, ne vivere, voglio quello che volete Voi".


Muore il 30 giugno 1744, a circa 42 anni. Il 2 luglio fu sepolto nella chiesa di S. Maria dell'Aiuto a Napoli. Nel 1894 il corpo fu traslato nella chiesa redento­rista di S. Alfonso e S. Antonio a Tarsia; il 25 ottobre 1994 i suoi resti mortali sono stati tumulati nella chiesa della Santissima Trinità della Casa dei Redento­risti a Ciorani.


Gennaro Maria Sarnelli è stato proclamato beato il 12 maggio 1996 da San Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyta, 1978-2005).


Fonti principali: igw-resch-verlag.at; it.cathopedia.org/wiki/ ("RIV./gpm").


 


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