Pio Campidelli, terzo di cinque figli, nasce a Trebbio di Poggio Berni (Romagna), il 29 aprile 1868, con il nome di Luigi, chiamato poi familiarmente Gigino. Il battesimo lo riceve lo stesso giorno in cui è venuto alla luce. I genitori Giuseppe Campidelli e Filomena Belpani sono contadini. È una famiglia tranquilla dedita al lavoro dei campi, timorata di Dio.
Partecipa alle feste del raccolto; va con la famiglia a messa la domenica, e parla con la mamma della predica che hanno appena ascoltato.
A 5 anni fa la cresima e a 10 la prima comunione. È un ragazzo come gli altri, ma buono. Prega molto, per tutti, per il babbo morto quando Gigino aveva sei anni. Va a messa tutti i giorni, facendo cinque chilometri a piedi; tornato a casa, fa catechismo ai compagni. Qualcuno lo critica giudicandolo troppo bigotto, i più lo apprezzano e lo tengono in grande stima.
Intanto arrivano in paese, per le missioni, i passionisti dal vicino Santuario della Madonna di Casale presso S. Arcangelo. Gigino ha 10 anni, va ad ascoltarli insieme alla mamma e ne rimane attratto. Una voce interiore gli dice dentro che deve diventare passionista e lui aderisce con gioia. Confida il suo desiderio al superiore, ma purtroppo le sue richieste non possono essere accettate prima di 14 anni.
Il due maggio 1882 parte per il convento; il 27 dello stesso mese veste l'abito religioso. Solo sei mesi resterà lontano dalla sua terra come novizio a S. Eutizio di Soriano al Cimino. Tornerà poi a Casale per gli studi ginnasiali e teologici in preparazione al sacerdozio.
Emette la professione religiosa il 30 aprile 1884. Il giovane vive esemplarmente la sua giornata, dando a tutti testimonianza di vita coerente e gioiosa. Si distingue per la straordinaria devozione all'Eucarestia, il Crocifisso e per il suo tenero amore per la Madonna.
Purtroppo, per lui che è gracile di costituzione, nel 1888 compaiono i primi sintomi della tubercolosi, che lo porterà alla morte. È la malattia di tanti giovani santi del tempo. Pio accetta di morire con docile obbedienza alla volontà di Dio, "offrendo la propria vita per la chiesa, per il Papa, per la congregazione, per i peccatori, per la sua diletta Romagna".
Saluta la mamma che va a trovarlo per l'ultima volta, con queste semplici parole: "Coraggio, mamma! Ci rivedremo in paradiso!".
Muore il 2 novembre 1889, come lui stesso aveva predetto. Ha solo 21 anni e mezzo. Viene seppellito nel cimitero di S. Vito alla presenza di una folla numerosa e commossa, poiché si era subito sparsa la voce che era morto il "santino di Casale".
Nel 1923 i suoi resti furono trasportati nel Santuario di Casale.
Il 21 marzo 1983 San Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyta, 1978-2005) proclama Pio Venerabile riconoscendo nella sua vita i segni inequivocabili della santità.
Il 17 novembre 1985, lo stesso Pontefice, dopo l'approvazione, il 6 dicembre 1984, del miracolo ottenuto da Suor Maria Foschi per intercessione di Pio, lo ha dichiarato Beato.
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