Si tratta di un gruppo di 11 martiri dei mussulmani, uccisi per la fede il 10 luglio 1860.
Di essi otto erano Frati Minori:
- I sacerdoti: Emanuele Ruiz, Carmelo Volta, Nicanore Ascanio, Nicola M. Alberca y Torres, Pietro Soler, Engelbert Kolland;
- I frati professi: Francesco Pinazo Peñalver, Giovanni Giacomo Fernández);
- Tre erano fratelli di sangue, laici maroniti.
Sono conosciuti come i “beati martiri di Damasco”. Versarono il loro sangue come tanti altri prima di loro in quelle terre che videro sempre, dal tempo di san Francesco, lo sforzo missionario dei Francescani nel mondo islamico. Essi si trovavano nel loro convento di Damasco in Siria, dediti all’apostolato fra la popolazione locale.
Nella notte fra il 9 e il 10 luglio 1860, furono attaccati dai Drusi di Damasco, setta religiosa di origine mussulmana sciita che, in preda al loro fanatismo di insofferenza religiosa, scoppiato negli anni 1845-46 e specialmente nel 1860 contro il cristianesimo, percorsero la città facendo stragi di cristiani.
Gli otto francescani si rifugiarono fra le solide mura del convento, e con loro i tre fratelli cristiani maroniti. Purtroppo ci fu un traditore, forse fra gli inservienti locali, che introdusse gli assassini per una piccola porta, cui nessuno aveva pensato, e così furono tutti massacrati, con la ferocia che distingue i fondamentalisti islamici e che in tanti secoli ha fatto migliaia e migliaia di vittime nel mondo cristiano.
Furono tutti beatificati, il 10 ottobre 1926, dal Papa Pio XI (Ambrogio Damiano Achille Ratti, 1922-1939).
Fonte principale: fracecilio.it/santi (“RIV./gpm”).
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